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La Vespa velutina, conosciuta anche come calabrone asiatico, è una specie di vespa originaria del Sud-Est asiatico.

Caratteristiche della Vespa velutina

Aspetto fisico

La Vespa velutina è un calabrone di dimensioni relativamente grandi, con una lunghezza che può variare tra i 17 e i 32 millimetri. Ha un corpo di colore scuro, prevalentemente nero o marrone scuro, con bande gialle sull’addome. La testa è nera con una faccia gialla. Le zampe sono scure con estremità gialle, che rappresentano una caratteristica distintiva rispetto ad altre vespe.

Comportamento e abitudini

Questa specie di vespa è particolarmente aggressiva verso le api mellifere, delle quali è un predatore. Costruisce nidi di grandi dimensioni, spesso localizzati sugli alberi, edifici o altre strutture alte. La Vespa velutina è anche nota per la sua capacità di adattarsi a diversi ambienti, contribuendo alla sua diffusione.

vespa velutina o calabrone

Diffusione della vespa velutina

Origine e diffusione

Originaria del Sud-Est asiatico, la Vespa velutina è stata introdotta accidentalmente in Europa all’inizio del 2000, presumibilmente attraverso il trasporto di merci. Da allora, si è diffusa rapidamente in vari paesi europei, inclusi Francia, Spagna, Portogallo e Italia.

Prima segnalazione in Toscana

Per la Toscana, la prima segnalazione della Vespa velutina risale al 2017 nel comune di Pietrasanta. A parlare è Federico Cappa, ricercatore del dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze, che studia la Vespa velutina insieme alla professoressa Rita Cervo. Il team collabora con colleghi dell’Università di Pisa e del CREA di Bologna, concentrando da diversi anni la loro attenzione su questo calabrone alieno invasivo.

Diffusione sul territorio

Federico Cappa fornisce un’idea della diffusione della Vespa velutina in Toscana, dichiarando che “dallo scorso autunno fino all’inizio di quest’anno nella nostra regione sono stati segnalati oltre 400 nidi”. Fortunatamente, più della metà di questi nidi sono stati neutralizzati grazie all’impegno dei volontari delle associazioni apistiche. Al momento, le province più infestate sono quelle di Massa, Lucca, Pisa e Livorno.

Prima segnalazione della vespa velutina a Firenze

Alla fine del 2023, fu trovato il primo nido di Vespa velutina in provincia di Firenze, al Bargino. Sempre in quella zona, sono stati recentemente trovati apiari in cui è stata confermata la presenza della Vespa velutina, indicando una diffusione preoccupante di questo calabrone invasivo.

Espansione a Grosseto

A novembre 2023, la Vespa velutina è stata segnalata anche a Grosseto. Tuttavia, al momento, non è stato trovato alcun nido in questa provincia. Questo suggerisce che la specie è in fase di espansione e richiede monitoraggio continuo e interventi rapidi per evitare ulteriori proliferazioni.

Collaborazioni e interventi

Il lavoro del team di ricerca dell’Università di Firenze, in collaborazione con altre istituzioni, è cruciale per monitorare e contrastare la diffusione della Vespa velutina. Le segnalazioni tempestive e le azioni di neutralizzazione dei nidi sono fondamentali per contenere l’impatto di questo calabrone invasivo sulla biodiversità e sull’apicoltura della regione.

Vespa velutina o calabrone dalle zampe gialle vespa velutina e api

La Vespa velutina e il pericolo per le api

Predatore specializzato

La Vespa velutina, nota anche come calabrone asiatico, rappresenta una grave minaccia per le api, in particolare per l’ape da miele. Questo calabrone è un predatore specializzato che attacca le api per procurarsi il cibo proteico necessario a nutrire le proprie larve.

Ciclo di predazione

Le colonie di Vespa velutina, tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, hanno bisogno di grandi quantità di cibo proteico. Di conseguenza, le vespe si dirigono verso gli apiari, dove possono predare un numero significativo di api. Secondo gli studi, un singolo nido di Vespa velutina può consumare oltre 11 chili di biomassa di insetti, in gran parte costituita da api, dalla primavera fino all’autunno.

Impatto sulla biodiversità

L’attività predatoria della Vespa velutina non solo decima le popolazioni di api mellifere, ma rappresenta anche una minaccia significativa per la biodiversità. Ogni anno, migliaia di insetti benefici rischiano di diventare preda di questi calabroni. La diminuzione delle popolazioni di api e di altri insetti impollinatori può portare a un impoverimento della biodiversità nativa, con ripercussioni negative sull’ecosistema.

Conseguenze per l’apicoltura

Il declino delle api mellifere a causa della predazione della Vespa velutina ha gravi conseguenze anche per l’apicoltura. Le api mellifere sono fondamentali per la produzione di miele e per la pollinazione di molte colture agricole. La perdita di api a causa della Vespa velutina può quindi danneggiare l’economia agricola e ridurre la disponibilità di prodotti agricoli che dipendono dalla pollinazione.

Monitoraggio e interventi

Per mitigare l’impatto della Vespa velutina, è essenziale un monitoraggio costante e interventi tempestivi. Le segnalazioni di nidi e la loro neutralizzazione, spesso grazie all’impegno dei volontari delle associazioni apistiche, sono cruciali per contenere la diffusione di questo calabrone invasivo. La collaborazione tra ricercatori, apicoltori e istituzioni è fondamentale per sviluppare strategie efficaci di gestione e controllo della Vespa velutina.